Cappuccetto Rosso

“Cappuccetto Rosso” è una delle fiabe più celebri e antiche della tradizione europea, resa famosa dai Fratelli Grimm. La storia narra di una bambina che attraversa il bosco per portare un cestino alla nonna, ma lungo il cammino incontra un lupo astuto che la inganna.

Questa fiaba trasmette un’importante lezione: bisogna stare attenti agli sconosciuti e non fidarsi delle apparenze. Attraverso una narrazione avvincente e dettagliata, rivivremo le avventure di Cappuccetto Rosso e il suo incontro con il lupo.

Cappuccetto Rosso

C’era una volta una dolce bambina che viveva in un piccolo villaggio ai margini di un grande bosco incantato.

Tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso, perché sua nonna le aveva cucito un bellissimo mantello rosso con un cappuccio, che la bambina indossava sempre.

Un giorno, la mamma la chiamò e le disse:

«Cappuccetto Rosso, la nonna è malata e ha bisogno di un po’ di conforto. Porta questo cestino con pane, dolci e un vasetto di miele alla sua casetta nel bosco, ma fai attenzione! Non fermarti con nessuno e non lasciare mai il sentiero.»

Cappuccetto Rosso annuì e partì allegra, con il cestino tra le mani.

L’incontro con il lupo

Mentre camminava nel bosco, godendosi il canto degli uccellini e il profumo dei fiori, all’improvviso dai cespugli sbucò un lupo enorme e dal pelo scuro.

«Buongiorno, dolce bambina», disse il lupo con voce gentile. «Dove vai di bello con quel cestino?»

Cappuccetto Rosso, che non sapeva quanto fosse pericoloso fidarsi degli sconosciuti, rispose senza timore:

«Vado dalla nonna che è malata. Le porto delle cose buone da mangiare.»

Il lupo finse di essere interessato.

«E dove abita la tua nonnina?»

«In una casetta nel bosco, proprio oltre quella grande quercia.»

Il lupo sorrise tra sé e sé.

Ora sapeva dove trovare la nonna e poteva mettere in atto il suo piano malvagio.

L’inganno del lupo

Con una scusa, il lupo salutò Cappuccetto Rosso e, mentre lei si fermava a raccogliere fiori per la nonna, lui corse più veloce del vento verso la casa dell’anziana.

Arrivato alla porta, bussò con delicatezza.

«Chi è?» chiese la nonna con voce debole.

Il lupo rispose, imitando la voce di Cappuccetto Rosso:

«Sono io, nonnina! Ti ho portato un cestino di dolci!»

La nonna, ignara del pericolo, aprì la porta e il lupo balzò dentro con un salto!

Con un morso, inghiottì la nonna in un sol boccone e, per completare il suo inganno, indossò la sua cuffietta e si infilò nel letto.

Ora doveva solo aspettare l’arrivo della bambina.

Cappuccetto Rosso arriva alla casetta

Dopo aver raccolto un bellissimo mazzo di fiori, Cappuccetto Rosso finalmente raggiunse la casa della nonna.

Bussò alla porta e una voce roca rispose:

«Entra, mia cara!»

Quando Cappuccetto Rosso vide la nonna sotto le coperte, qualcosa le sembrò strano.

«Nonnina, che strano aspetto hai oggi!»

Il lupo, cercando di mascherare la voce, rispose:

«Sono solo un po’ raffreddata, tesoro mio.»

Ma la bambina non era convinta e continuò a guardare la nonna con sospetto.

«Nonnina, che orecchie grandi hai!»

«Per sentirti meglio, mia cara.»

«E che occhi grandi hai!»

«Per vederti meglio, tesoro.»

«E che mani grandi hai!»

«Per abbracciarti meglio!»

«E che bocca grande hai!»

«Per mangiarti meglio!»

E in un attimo, il lupo balzò fuori dal letto e cercò di afferrare Cappuccetto Rosso!

Il salvataggio del cacciatore

Per fortuna, un cacciatore che passava nelle vicinanze sentì le urla della bambina.

Sospettando qualcosa di strano, sfondò la porta con la sua ascia e vide il lupo con la pancia gonfia.

Senza esitare, il cacciatore prese il suo coltello e aprì il ventre del lupo, da cui saltò fuori la povera nonna, ancora viva!

Poi riempirono la pancia del lupo con grossi sassi e, quando la bestia si svegliò e cercò di scappare, il peso delle pietre lo fece cadere a terra per sempre.

Il ritorno a casa e la lezione imparata

Cappuccetto Rosso abbracciò forte la nonna e il cacciatore.

«Grazie per averci salvate!»

Prima di tornare a casa, la nonna offrì a Cappuccetto Rosso una fetta di torta e una tazza di tè, e le disse dolcemente:

«Ricorda, mia cara: mai parlare con gli sconosciuti e mai allontanarsi dal sentiero.»

Cappuccetto Rosso annuì, ormai consapevole del pericolo che aveva corso.

Tornò dalla mamma, più saggia di prima, e da quel giorno fu sempre attenta quando attraversava il bosco.

Morale della favola

Questa fiaba ci insegna che non bisogna fidarsi degli sconosciuti e che seguire i consigli di chi ci vuole bene può salvarci dai pericoli.

A volte, il pericolo può nascondersi dietro un sorriso gentile, e solo l’attenzione e il buon senso possono proteggerci.

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