Cenerentola

Le fiabe più belle sono quelle che parlano di speranza, coraggio e gentilezza, e “Cenerentola” è una delle più amate di sempre. Questo racconto, tramandato di generazione in generazione, ci insegna che anche nei momenti più difficili è possibile trovare la felicità, purché si mantenga un cuore puro e si creda nei propri sogni. Con una narrazione dettagliata e coinvolgente, questa fiaba trasporterà i piccoli lettori in un mondo incantato, tra ingiustizie, magia e un destino che, alla fine, premia chi lo merita davvero.

Cenerentola

Tanto tempo fa, in un grande regno lontano, viveva una ragazza dal cuore gentile di nome Cenerentola. Da bambina, era cresciuta in una casa felice, circondata dall’amore del padre, un ricco mercante che l’adorava più di ogni altra cosa al mondo. La sua infanzia era stata serena, ma la sua felicità venne spezzata quando sua madre si ammalò e morì.

Col passare del tempo, il padre di Cenerentola, desiderando che la figlia avesse una figura materna accanto, si risposò con una donna superba e fredda, la quale aveva già due figlie, Anastasia e Genoveffa. A prima vista, sembravano gentili, ma non appena il padre di Cenerentola morì improvvisamente, la matrigna rivelò la sua vera natura: cattiva, egoista e invidiosa della bellezza e della dolcezza della giovane fanciulla.

Senza più nessuno a proteggerla, Cenerentola fu trattata come una serva nella sua stessa casa. Le fu tolta la sua bella stanza e relegata nella soffitta, tra vecchi mobili e ragnatele. Ogni giorno, all’alba, doveva alzarsi per pulire la casa, lavare i vestiti delle sorellastre, cucinare e svolgere ogni tipo di faccenda, mentre la matrigna e le figlie trascorrevano il tempo tra lusso e pigrizia.

Nonostante le difficoltà, Cenerentola non perdeva mai il sorriso. Aveva un animo buono e trovava conforto nei piccoli amici che vivevano nel giardino: uccellini, topolini e gatti, che la aiutavano come potevano, portandole ago e filo quando cuciva o cinguettando per rallegrarle le giornate.

L’annuncio del ballo

Un giorno, giunse una notizia che fece tremare il regno di emozione: il principe ereditario avrebbe dato un gran ballo a palazzo per trovare la sua futura sposa! Tutte le ragazze del regno erano invitate, e la matrigna si mise subito all’opera per preparare Anastasia e Genoveffa.

«Se una delle mie figlie conquisterà il principe,» disse con un sorriso perfido, «diventeremo nobili e ricchissime!»

Cenerentola, sentendo la notizia, osò sognare. «Anche io potrei andare?» chiese con voce speranzosa.

La matrigna la guardò con finto stupore e rise. «Tu? Con quei vestiti logori e pieni di cenere? Certo, potrai andare… se avrai finito tutti i lavori domestici e avrai un abito adeguato!»

Le sorellastre scoppiarono a ridere e subito le affidarono una montagna di compiti impossibili da terminare in tempo.

Ma Cenerentola, con l’aiuto dei suoi piccoli amici, si mise al lavoro. I topolini cucirono un bellissimo abito per lei, usando vecchi pezzi di stoffa e ricami dimenticati, mentre gli uccellini aggiunsero perline e nastri. Quando l’abito fu pronto, era semplice ma elegante, perfetto per il ballo.

La crudeltà della matrigna e il miracolo della fata

Quando la sera del ballo arrivò, Cenerentola si presentò radiosa con il suo vestito cucito con tanto amore. Ma le sorellastre, invidiose della sua bellezza, lo stracciarono senza pietà.

«Tu non puoi andare al ballo!» rise la matrigna, mentre Cenerentola cadeva in ginocchio, disperata.

Appena la carrozza partì con loro verso il castello, la ragazza corse nel giardino e scoppiò in lacrime. Era ingiusto, aveva fatto tutto il possibile eppure era stata trattata ancora una volta come se non valesse nulla.

Proprio in quel momento, accadde qualcosa di straordinario. Un bagliore dorato avvolse il giardino, e davanti a lei apparve una dolce signora con un abito scintillante.

«Non piangere, mia cara,» disse con voce amorevole. «Sono la tua Fata Madrina e questa sera tu andrai al ballo!»

Con un tocco della sua bacchetta magica, la fata trasformò una zucca in una splendida carrozza dorata, i topolini in maestosi cavalli bianchi e Cenerentola nel più elegante dei cigni. Il suo abito si trasformò in un magnifico vestito color argento e ai piedi comparvero delle scarpette di cristallo, leggere e delicate.

«Ora puoi andare al ballo,» le disse la fata, «ma ricorda: a mezzanotte l’incantesimo svanirà

Cenerentola, raggiante, salì sulla carrozza e partì verso il castello.

Il ballo e l’amore a prima vista

Quando arrivò al palazzo, tutti gli occhi furono su di lei. Era la più bella della sala, ma nessuno, nemmeno la matrigna e le sorellastre, riconobbe che fosse Cenerentola.

Il principe, affascinato dalla sua grazia, la invitò subito a danzare. Non si erano mai visti prima, eppure, ballando insieme, sentirono un legame profondo e speciale.

Ma mentre ridevano e parlavano, l’orologio iniziò a battere la mezzanotte.

Cenerentola si ricordò delle parole della fata e, senza dire nulla, scappò via. Il principe cercò di seguirla, ma lei era già corsa giù per le scale del palazzo. Nell’agitazione, una delle sue scarpette di cristallo scivolò dal piede e rimase sulla scalinata.

Cenerentola riuscì a tornare a casa proprio mentre l’incantesimo svaniva. Ora era di nuovo la semplice serva con gli abiti logori, ma il suo cuore batteva ancora forte per la notte magica appena vissuta.

Il ritrovamento della scarpetta e il lieto fine

Il giorno dopo, il principe annunciò che sposerebbe la ragazza che avrebbe calzato perfettamente la scarpetta di cristallo. Mandò i suoi messaggeri in tutto il regno per far provare la scarpa a tutte le fanciulle.

Quando arrivarono a casa di Cenerentola, la matrigna fece di tutto per impedirle di provarla, ma i servitori del principe insistettero.

Con grazia, Cenerentola infilò il piedino nella scarpetta… e le calzava perfettamente!

Il principe, informato, corse da lei e, riconoscendola, la prese per mano: «Ora che ti ho ritrovata, non ti lascerò mai più!»

Così, tra la gioia di tutto il regno, Cenerentola e il principe si sposarono e vissero felici e contenti per sempre.

Morale della favola

La gentilezza e la bontà d’animo vengono sempre ricompensate. Anche nei momenti più difficili, chi non smette di credere nei propri sogni e nel proprio valore troverà la sua felicità.

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