Il Gigante egoista

“Il Gigante Egoista” è una fiaba scritta da Oscar Wilde, che racconta la storia di un gigante burbero e solitario che impara una lezione importante sull’amore e sulla condivisione.

Questa storia tocca temi profondi come l’egoismo, la generosità e il cambiamento personale, mostrando come anche il cuore più duro possa sciogliersi grazie alla gentilezza e all’innocenza dei bambini.

Attraverso una narrazione dettagliata e coinvolgente, questa versione della fiaba accompagnerà i lettori in un viaggio emozionante, tra stagioni incantate e la straordinaria trasformazione del Gigante.


Il Gigante Egoista

C’era una volta un gigante enorme e burbero, che possedeva un giardino meraviglioso.

Le sue alte mura proteggevano il giardino da ogni intruso, e all’interno crescevano alberi maestosi, fiorivano rose profumate e c’era perfino una fontana d’acqua cristallina.

Ogni pomeriggio, quando il Gigante non era lì, i bambini del villaggio venivano a giocare nel suo giardino.

Ridevano felici, si rincorrevano tra i fiori e si arrampicavano sugli alberi.

Ma un giorno, il Gigante tornò da un lungo viaggio e, vedendo i bambini nel suo giardino, si infuriò.

«Che ci fate nel mio giardino?! Andate via subito!»

I bambini fuggirono terrorizzati.

Il Gigante decise allora di costruire un muro altissimo intorno al giardino, mettendo un cartello che diceva:

🔹 VIETATO L’INGRESSO – SOLO PER IL PROPRIETARIO 🔹

Da quel giorno, nessuno osò più entrare.

Ma senza i bambini, qualcosa cambiò nel giardino.


L’inverno eterno

La primavera arrivò ovunque nel villaggio, portando il sole e i fiori.

Ma nel giardino del Gigante rimase sempre l’inverno.

Gli uccellini non cantavano, i fiori non sbocciavano e gli alberi non mettevano foglie.

Solo il vento gelido e la neve abitavano quel luogo.

Il Gigante guardava fuori dalla sua finestra, senza capire perché il suo giardino fosse così triste e desolato.

«Che strano… perché la primavera non arriva nel mio giardino?»

Ma il Gigante non si preoccupò più di tanto, e si chiuse nel suo castello.

Passarono le stagioni, ma nel giardino rimase solo il freddo.


Il ritorno dei bambini e il miracolo della primavera

Un mattino, mentre il Gigante era ancora nel letto, sentì un suono melodioso.

Si alzò di scatto e guardò fuori dalla finestra:

I bambini erano tornati nel suo giardino!

Avevano trovato un piccolo buco nel muro e, senza pensarci due volte, erano entrati per giocare.

E, come per magia, la primavera era tornata con loro!

Gli alberi fiorirono, i fiori sbocciarono e gli uccellini cantarono di nuovo.

Tutto il giardino era illuminato dal sole… tranne un piccolo angolo, dove un bambino piangeva sotto un albero secco.

Il Gigante capì.

Si rese conto di essere stato troppo egoista, e che senza i bambini il suo giardino era morto.

Così, con il cuore colmo di pentimento, abbatté il muro con le sue stesse mani e uscì per aiutare il bambino.

Appena lo sollevò tra le braccia, l’albero sotto cui piangeva fiorì all’istante, e il giardino divenne ancora più bello.


Il Gigante cambia e diventa generoso

Da quel giorno, il Gigante lasciò che i bambini giocassero liberamente nel suo giardino.

Rideva con loro, li aiutava a raccogliere i fiori e li guardava arrampicarsi sugli alberi.

Era felice come non lo era mai stato prima.

Ma cercava sempre quel bambino speciale, quello che aveva pianto sotto l’albero secco.

Non lo vide più, e questo lo rattristava profondamente.


Il bambino misterioso e il finale toccante

Molti anni passarono e il Gigante divenne molto vecchio.

Un inverno, mentre guardava il giardino coperto di neve, vide qualcosa di straordinario.

Sotto un albero dorato e fiorito, stava in piedi il bambino che tanto aveva cercato.

Felice, il Gigante corse verso di lui.

Ma quando si avvicinò, vide che il bambino aveva ferite sulle mani e sui piedi.

«Chi ti ha fatto questo?» chiese il Gigante con voce triste.

Il bambino sorrise dolcemente e rispose:

«Queste ferite sono segni di amore. Vieni con me, Gigante. Il tuo tempo qui è finito, ma ora avrai un giardino ancora più bello.»

Allora il Gigante capì chi era davvero quel bambino.

Chiuse gli occhi e cadde dolcemente a terra, addormentandosi per sempre.

Quando i bambini tornarono nel giardino, trovarono il Gigante sereno e sorridente, sdraiato sotto l’albero in fiore.

Aveva finalmente trovato la pace.


Morale della favola

Questa fiaba insegna che l’egoismo porta alla solitudine, mentre la generosità porta alla felicità.

Il Gigante scoprì che aprire il proprio cuore agli altri è il vero segreto della gioia.

Chi condivide la bellezza e la felicità, riceve in cambio amore e pace eterna.

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