La guardiana delle oche

“La Guardiana delle Oche” è una fiaba tradizionale dei Fratelli Grimm che racconta la storia di una principessa ingannata e costretta a una vita umile, fino a quando il destino la porta a riconquistare il suo posto nel mondo.

Questa fiaba parla di inganno e giustizia, di umiltà e verità, insegnando che il coraggio e la bontà d’animo vengono sempre ricompensati. Con una narrazione ricca di dettagli e personaggi affascinanti, questa versione approfondita trasporterà i lettori in un mondo di re e regine, cavalli parlanti e magie nascoste.

La Guardiana delle Oche

C’era una volta una giovane principessa di rara bellezza, con lunghi capelli dorati e un cuore puro. Dopo la morte del re suo padre, sua madre, la regina, la promise in sposa a un principe di un regno lontano.

Quando giunse il giorno della partenza, la regina le donò un corredo nuziale ricco di tesori e un magnifico cavallo parlante di nome Falada, che la avrebbe accompagnata nel viaggio. Prima di lasciarla andare, la madre le fece bere un calice d’oro e le diede un piccolo fazzoletto su cui erano ricamate tre gocce del suo stesso sangue, dicendole:

“Finché porterai con te questo fazzoletto, nessun male potrà colpirti.”

La principessa partì con la sua damigella, una giovane donna che la serviva da anni. Ma lungo il cammino, la damigella, invidiosa della sua padrona, iniziò a complottare contro di lei.

Dopo alcuni giorni di viaggio, la principessa, stanca e assetata, chiese alla serva di porgerle l’acqua da un ruscello. Ma la damigella, con un sorriso malvagio, si rifiutò:

“Se hai sete, abbassati e bevi come una contadina!”

La principessa, spaventata, obbedì e bevve direttamente dal ruscello. Quando si rialzò, il fazzoletto con le tre gocce di sangue le scivolò dalla veste e fu trascinato via dalla corrente.

Appena il fazzoletto scomparve, la principessa perse ogni protezione. La damigella, vedendo la sua debolezza, la costrinse a scambiare i loro ruoli, minacciandola di morte se avesse rivelato la verità.

Così la principessa fu costretta a vestire gli abiti della serva, mentre la falsa principessa, con il suo abito regale, si avviò verso il castello del principe.

Il destino di Falada e la guardiana delle oche

Quando giunsero al palazzo reale, il principe accolse la falsa principessa, credendo che fosse la sua sposa. La vera principessa fu invece ridotta a guardiana delle oche, costretta a pascolare gli animali nei campi con un ragazzino di nome Conrad.

Ma la damigella, temendo che Falada potesse parlare e rivelare la verità, ordinò che il cavallo fosse ucciso. La vera principessa supplicò il re di poter almeno appendere la testa del suo amato cavallo su un muro della città, per poterlo rivedere ogni giorno.

Il re, ignaro di tutto, acconsentì, e così Falada fu ucciso e la sua testa fu appesa su una porta della città.

Ogni giorno, mentre portava le oche al pascolo, la principessa passava davanti alla testa del suo cavallo e gli diceva con dolore:

“Oh, Falada, mio fedele amico,
che destino crudele abbiamo avuto!”

E Falada, con la sua voce magica, rispondeva:

“Oh, mia principessa dal cuore puro,
se il tuo destino si sapesse,
il mondo intero ne piangerebbe!”

Il piccolo Conrad, che lavorava con lei, rimase colpito da queste parole e capì che la giovane guardiana non era una semplice contadina.

Il segreto svelato

Un giorno, mentre erano al pascolo, Conrad notò che ogni volta che il vento soffiava, i lunghi capelli dorati della principessa si scioglievano e brillavano al sole.

Incuriosito, provò a strapparle un ciuffo di capelli, ma lei si arrabbiò e recitò una formula magica:

“Vento, vento, soffia forte,
porta via il cappello di Conrad oltre il ponte!”

Un forte vento si alzò e il cappello di Conrad volò via lontano. Mentre il ragazzino correva a riprenderlo, la principessa intrecciava di nuovo i suoi capelli.

Dopo vari giorni, Conrad decise di raccontare tutto al re. Il sovrano, sospettoso, chiamò la guardiana delle oche e le chiese spiegazioni.

La principessa, impaurita, non osò dire la verità, perché aveva giurato alla falsa principessa di non parlare.

Allora il re ebbe un’idea e le disse:

“Se non puoi dirmi la verità, raccontala a questa stanza.”

La principessa si inginocchiò davanti a una stufa e sussurrò il suo segreto.

“Io sono la vera principessa. La mia serva mi ha ingannata e ha preso il mio posto. Sono stata costretta a fare la guardiana delle oche, mentre lei vive nel castello con il mio promesso sposo.”

Ma ciò che la principessa non sapeva era che il re aveva ascoltato tutto!

Il castigo della falsa principessa e il lieto fine

Il re, furioso, raccontò tutto al principe, che rimase sconvolto.

La falsa principessa fu chiamata a corte e interrogata. Messa alle strette, confessò il suo inganno e il re ordinò che fosse punita per il suo tradimento.

Finalmente, la vera principessa fu vestita con abiti regali e il principe la riconobbe subito come la sua vera sposa.

Ci fu un grande banchetto per celebrare le nozze, e la guardiana delle oche divenne finalmente regina, amata e rispettata da tutti.

Da quel giorno, visse felice con il suo principe e governò con saggezza e bontà, mentre il nome della falsa principessa fu dimenticato per sempre.

Morale della favola

Questa storia insegna che la verità viene sempre a galla e che l’inganno non porta mai alla felicità.

La bontà e l’umiltà della principessa furono alla fine premiate, dimostrando che chi è sincero e giusto ottiene sempre ciò che merita.

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