“L’Omino di Pan di Zenzero” è una fiaba popolare che ha affascinato generazioni di bambini con la sua storia avvincente e il suo protagonista veloce e furbo.
La storia racconta di un piccolo biscotto a forma di omino che, appena sfornato, prende vita e scappa via, sfuggendo a chiunque voglia mangiarlo. Ma il suo viaggio è pieno di pericoli e insidie, e alla fine scoprirà che l’astuzia da sola non basta sempre a salvarsi.
Questa fiaba insegna che, per quanto si possa essere veloci e intelligenti, bisogna sempre fare attenzione a chi ci fidiamo.
L’Omino di Pan di Zenzero
C’era una volta una vecchia nonna e un nonno che vivevano in una piccola casetta nel bosco.
Un giorno, la nonna decise di preparare un biscotto speciale: un omino di pan di zenzero.
Mise insieme farina, burro, miele e spezie profumate come cannella e zenzero, impastò il tutto con amore e poi diede alla pasta la forma di un piccolo omino.
Per decorarlo, usò due uvette per gli occhi, una ciliegia per la bocca e piccoli bottoni di zucchero colorato sul petto.
Lo mise nel forno e aspettò che cuocesse.
Dopo pochi minuti, dal forno si diffuse un delizioso profumo di dolci appena sfornati.
La nonna aprì lo sportello per controllare… ma appena il calore uscì, l’omino di pan di zenzero saltò fuori dal forno e corse via!
La fuga dell’Omino di Pan di Zenzero
«Fermati!» gridò la nonna, allungando le mani per prenderlo.
«Fermati!» gridò il nonno, correndo dietro di lui.
Ma l’Omino di Pan di Zenzero, con un ghigno furbo, gridò:
«Corri, corri, più che puoi,
tanto nessuno mi prenderà mai!»
E via, scappò attraverso il cortile.
Mentre correva, incontrò una mucca che brucava l’erba.
«Muuu! Che profumo delizioso! Voglio mangiarti!» disse la mucca.
Ma l’Omino di Pan di Zenzero rise e gridò:
«Corri, corri, più che puoi,
tanto nessuno mi prenderà mai!»
La mucca iniziò a inseguirlo, ma lui era troppo veloce!
Dopo poco, incontrò un cavallo marrone che si riposava sotto un albero.
«Ehi, piccolo biscotto, fermati! Sarei felice di farti un solo boccone!» disse il cavallo.
Ma l’Omino di Pan di Zenzero rise di nuovo:
«Corri, corri, più che puoi,
tanto nessuno mi prenderà mai!»
Anche il cavallo iniziò a rincorrerlo, ma lui era ancora più veloce.
L’incontro con la volpe
L’Omino di Pan di Zenzero corse e corse, lasciandosi alle spalle il nonno, la nonna, la mucca e il cavallo.
Ma proprio quando pensava di essere al sicuro, arrivò sulla riva di un fiume.
«Oh no! Non posso attraversarlo, altrimenti mi scioglierò nell’acqua!»
Fu allora che una volpe astuta si avvicinò con un sorriso gentile.
«Omino di Pan di Zenzero, posso aiutarti! Sali sulla mia coda e ti porterò dall’altra parte.»
L’omino esitò, ma poi pensò:
«Non ho altra scelta… e la volpe sembra amichevole.»
Saltò sulla coda della volpe, e questa iniziò a nuotare.
Ma dopo pochi passi, la volpe disse:
«Oh, la mia coda si sta bagnando! Meglio che ti sposti sulla mia schiena.»
L’Omino di Pan di Zenzero obbedì e salì sulla schiena.
Ma poco dopo, la volpe disse di nuovo:
«Oh, la mia schiena è quasi sott’acqua! Meglio che ti sieda sul mio naso.»
L’Omino di Pan di Zenzero, ingenuo, si spostò sulla punta del muso della volpe.
Appena arrivarono in mezzo al fiume, la volpe aprì la bocca e zac!
Con un solo morso, ingoiò l’Omino di Pan di Zenzero!
La morale della favola
L’Omino di Pan di Zenzero era stato veloce e furbo, ma la sua troppa sicurezza lo aveva fatto cadere in trappola.
Questa fiaba insegna che non basta essere veloci o intelligenti per sfuggire ai pericoli: bisogna anche saper riconoscere di chi fidarsi!