Le fiabe e le favole non sono solo racconti di fantasia, ma spesso insegnano ai bambini lezioni importanti sulla vita, il coraggio e la prudenza. “Pierino e il Lupo” è una delle storie più celebri e amate, resa famosa anche dalla splendida composizione musicale di Sergej Prokof’ev. Questa favola racconta di un bambino audace, di un lupo minaccioso e di una serie di amici animali che affrontano insieme un’avventura straordinaria. Attraverso una narrazione dettagliata e coinvolgente, i bambini scopriranno il valore della determinazione e dell’astuzia nel superare le sfide.
Pierino e il Lupo
In un villaggio ai margini di una grande foresta, viveva un ragazzino di nome Pierino. Era un bambino vivace e curioso, sempre in cerca di nuove avventure. Abitava con il nonno, un uomo saggio ma severo, che cercava sempre di tenerlo lontano dai pericoli della foresta.
Ogni mattina, Pierino si svegliava presto e usciva nel cortile per giocare con i suoi amici animali: un uccellino allegro, un gatto astuto e un anatroccolo un po’ ingenuo.
Un giorno, mentre il sole splendeva alto nel cielo e l’aria era profumata di primavera, Pierino lasciò il cancello del giardino aperto e si mise a giocare con i suoi amici.
«Devi stare attento, Pierino!» lo ammonì il nonno, accigliato. «Nella foresta vive un lupo feroce! Se dovesse uscire, potrebbe essere molto pericoloso.»
Ma Pierino, pieno di coraggio, rise: «Io non ho paura del lupo! E poi, so come difendermi!»
Il nonno sospirò e scosse la testa, riportandolo dentro casa.
L’arrivo del lupo
Nel frattempo, nel cortile, il piccolo anatroccolo stava facendo il bagno in una pozza d’acqua, felice di poter nuotare. L’uccellino lo osservava da un ramo e cinguettava divertito:
«Che sciocco che sei! Perché nuotare se puoi volare?»
«E tu perché cinguetti se puoi nuotare?» rispose l’anatroccolo, spruzzandolo con l’acqua.
Mentre i due discutevano, il gatto si avvicinò silenzioso, con gli occhi attenti e la coda bassa. Pensava di poter afferrare l’uccellino al volo, ma Pierino lo notò in tempo.
«Attento, uccellino!» gridò. «Il gatto vuole prenderti!»
L’uccellino svolazzò via in tempo e il gatto, deluso, si acciambellò all’ombra di un cespuglio, fingendo di non essere interessato.
All’improvviso, nel folto della foresta, si sentì un rumore sinistro: un fruscio di foglie e un pesante passo felpato.
Il lupo emerse dalla boscaglia. Era grande, con il pelo scuro e gli occhi brillanti di fame.
L’anatroccolo, spaventato, smise di giocare e si mise a correre per sfuggirgli. Ma il lupo era veloce, con un balzo si lanciò in avanti e…
Gnam!
In un attimo, l’anatroccolo scomparve nella bocca del lupo.
L’uccellino volò sul ramo più alto dell’albero, mentre il gatto si arrampicò in fretta per mettersi al sicuro.
Pierino, vedendo il pericolo, non scappò. Sapeva di dover fare qualcosa.
Il piano di Pierino
Con calma e coraggio, Pierino corse a prendere una lunga corda e la portò con sé. Si arrampicò su un grosso ramo dell’albero e bisbigliò all’uccellino:
«Vola intorno al muso del lupo! Distrailo mentre io preparo la trappola.»
L’uccellino, coraggioso e leggero, iniziò a svolazzare vicino alla testa del lupo, sfiorandolo con le ali. Il lupo tentava di morderlo, ma l’uccellino era troppo veloce e sfuggiva sempre all’ultimo momento.
Nel frattempo, Pierino abbassò la corda e con un abile movimento fece passare un cappio intorno alla coda del lupo.
Con un rapido strattone, la corda si strinse e il lupo si ritrovò legato!
In quel momento, i cacciatori del villaggio, che avevano udito i latrati furiosi del lupo, accorsero con i loro fucili.
«Ci pensiamo noi a lui!» dissero, puntando le armi.
Ma Pierino scosse la testa: «No! Non uccidetelo. Portiamolo allo zoo, così non potrà più fare del male a nessuno.»
E così fecero.
Il lieto fine
Una grande processione si formò nel villaggio: Pierino in testa, seguito dai cacciatori con il lupo ben legato, l’uccellino che svolazzava felice, il gatto che camminava con eleganza e il nonno che scuoteva la testa tra lo stupore e l’orgoglio.
Mentre marciavano, si udì un piccolo suono…
“Quack! Quack!”
Era l’anatroccolo! Non era stato mangiato, ma solo inghiottito intero, e ora si faceva sentire dal ventre del lupo.
Tutti risero di cuore e il nonno si chinò verso Pierino, posandogli una mano sulla spalla:
«Sei stato coraggioso, ragazzo mio. Ma ricorda… non bisogna mai sfidare il pericolo senza una buona strategia.»
Pierino sorrise. Aveva imparato una lezione importante, ma anche dimostrato che astuzia e coraggio possono vincere anche il nemico più feroce.
E così, con il lupo ormai in gabbia e l’anatroccolo sano e salvo, nel villaggio si festeggiò a lungo.
Morale della favola
Il coraggio è importante, ma deve sempre essere accompagnato dall’intelligenza e dalla prudenza. Affrontare i pericoli senza un piano può essere rischioso, mentre chi usa l’astuzia può superare anche le sfide più grandi.