Raperonzolo

“Raperonzolo” è una delle fiabe più celebri dei Fratelli Grimm e racconta la storia di una fanciulla dai lunghissimi capelli dorati, imprigionata in una torre da una perfida strega.

Questa fiaba parla di desiderio, prigionia e libertà, insegnando che la perseveranza e il coraggio possono sconfiggere anche gli ostacoli più grandi. Attraverso una narrazione dettagliata e immersiva, questa versione porterà i lettori in un mondo incantato, tra magia, amori segreti e avventure incredibili.

Raperonzolo

C’era una volta una coppia di sposi che desiderava ardentemente avere un bambino.

Dopo molti anni, la donna rimase finalmente incinta e, dalla finestra della sua casa, poteva vedere un magnifico giardino, pieno di fiori e piante lussureggianti.

Ma il giardino apparteneva a una terribile maga, temuta da tutti.

Un giorno, la donna vide crescere nel giardino una pianta di raperonzoli – erbe verdi e fresche che sembravano deliziose.

Iniziò a desiderarli così ardentemente che si ammalò dalla voglia di mangiarli.

Il marito, preoccupato per la sua salute, decise di entrare nel giardino e raccogliere qualche raperonzolo di nascosto.

Quando la donna li mangiò, si sentì subito meglio.

Ma il giorno dopo, il desiderio tornò ancora più forte.

Il marito, per amor suo, tornò nel giardino, ma questa volta fu scoperto dalla maga.

«Ladro!» gridò la strega, afferrandolo con occhi di fuoco.

«Perdonami!» implorò l’uomo. «Mia moglie è incinta e desiderava tanto questi raperonzoli!»

La strega rimase in silenzio per un momento, poi rispose con un sorriso sinistro:

«Ti lascerò andare… ma in cambio, quando nascerà il bambino, dovrai darmelo.»

Il pover’uomo, terrorizzato, accettò il patto, sperando che la strega si sarebbe dimenticata.

Ma non fu così.

La prigionia nella torre

Quando la bambina nacque, la strega apparve e la prese con sé.

Le diede il nome di Raperonzolo, come la pianta che i suoi genitori avevano desiderato così tanto.

Raperonzolo crebbe e divenne una fanciulla bellissima, con capelli dorati che scendevano in lunghissime trecce.

La strega, gelosa della sua bellezza, la rinchiuse in una torre altissima, senza scale né porte, nel cuore di una foresta.

L’unico modo per entrare era attraverso una finestra in cima alla torre.

Ogni giorno, la strega arrivava alla base della torre e diceva:

«Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli,
che su per la torre io possa salire!»

Raperonzolo lanciava giù le sue lunghissime trecce dorate e la strega si arrampicava su di esse come fossero una corda.

Così passavano i giorni, e la povera Raperonzolo viveva sola e triste, cantando per farsi compagnia.

L’incontro con il principe

Un giorno, un giovane principe che cavalcava nella foresta sentì una voce melodiosa provenire dalla torre.

Attratto dal canto, si avvicinò e vide la strega arrampicarsi sui capelli di Raperonzolo.

Il principe rimase colpito dalla bellezza della ragazza e decise di tornare la notte successiva per tentare di raggiungerla.

Quando la strega se ne andò, il principe si avvicinò alla torre e, imitando la voce della maga, disse:

«Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli,
che su per la torre io possa salire!»

La ragazza, senza sospettare nulla, lanciò giù le sue trecce e il principe salì fino alla finestra.

Quando lo vide, Raperonzolo si spaventò.

«Chi sei?» chiese, sorpresa.

«Non temere, sono un principe e ho sentito la tua voce. Sei la creatura più bella che abbia mai visto.»

Giorno dopo giorno, il principe tornò a trovarla, e presto i due si innamorarono profondamente.

Decisero di fuggire insieme, ma non sapevano come.

Raperonzolo ebbe un’idea: ogni volta che il principe veniva a trovarla, gli avrebbe dato un filo di seta, così lui avrebbe potuto intrecciare una corda per scendere dalla torre.

Ma la strega scoprì il loro piano.

La punizione della strega

Un giorno, mentre Raperonzolo si pettinava, ingenuamente chiese alla maga:

«Dimmi, perché il principe è molto più leggero di te quando si arrampica sui miei capelli?»

La strega capì subito che la ragazza la stava tradendo.

Furiosa, prese un paio di forbici affilate e tagliò i lunghi capelli di Raperonzolo.

Poi, con un incantesimo, la portò in un deserto lontano, lasciandola sola a vagare tra la sabbia.

Quando il principe tornò quella notte e chiamò:

«Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli!»

La strega gettò giù le trecce tagliate e il principe, ignaro del pericolo, si arrampicò.

Ma quando raggiunse la finestra, invece di trovare la sua amata, vide il volto orribile e furioso della strega.

«Sei arrivato troppo tardi! La tua dolce Raperonzolo è sparita per sempre!»

In preda alla disperazione, il principe cadde dalla torre e si ferì gravemente agli occhi sui rovi sottostanti, diventando cieco.

Il lieto fine

Per mesi, il principe vagò cieco per il mondo, alla ricerca di Raperonzolo.

Nel frattempo, la ragazza sopravviveva nel deserto, aspettando il giorno in cui il suo amato sarebbe tornato.

Un giorno, il principe udì una dolce melodia e riconobbe subito la voce della sua amata.

La chiamò disperato e Raperonzolo, vedendolo cieco e sofferente, gli corse incontro.

Le sue lacrime di gioia caddero sugli occhi del principe, e come per magia, lui riacquistò la vista!

Felici e finalmente liberi, tornarono al regno del principe e vissero per sempre insieme, lontani dalla malvagia strega.

Morale della favola

Questa fiaba ci insegna che l’amore vero e la perseveranza possono superare anche le prove più difficili.

Raperonzolo e il principe dimostrano che, nonostante gli ostacoli, chi crede nel proprio destino e nella forza del cuore troverà sempre la strada per la felicità.

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