“Sette in un colpo” è una fiaba dei Fratelli Grimm che racconta la storia di un umile sarto che, grazie alla sua astuzia e al suo coraggio, riesce a ingannare giganti, sfidare re e diventare un eroe.
Questa storia insegna che l’intelligenza e la furbizia possono essere più potenti della forza fisica, e che anche chi sembra piccolo e insignificante può ottenere grandi risultati con determinazione e ingegno.
Sette in un colpo
C’era una volta un giovane sarto, abile nel suo lavoro ma poco considerato dalla gente del villaggio.
Un giorno, mentre cuciva vicino alla finestra, preparò una fetta di pane con marmellata e la posò accanto a sé.
Mentre si apprestava a mangiarla, sette mosche fastidiose cominciarono a ronzargli intorno.
Infastidito, afferrò un pezzo di stoffa e, con un solo colpo, le schiacciò tutte insieme.
«Sette in un colpo!» esclamò fiero.
Pensando che fosse un’impresa straordinaria, si cucì una fascia con quella scritta e la indossò con orgoglio.
«Se ho ucciso sette con un solo colpo, posso diventare un grande eroe!»
E così, decise di partire per il mondo in cerca di avventure.
L’incontro con il gigante
Dopo un lungo cammino, arrivò in una foresta oscura, dove incontrò un gigante enorme che lo guardò con disprezzo.
Il sarto, piccolo e magrolino, non sembrava affatto una minaccia.
Ma il gigante notò la fascia che portava e lesse:
«Sette in un colpo!»
Pensando che si riferisse a sette uomini, il gigante si spaventò.
«Deve essere un grande guerriero!» pensò.
«Sei davvero tu colui che ha ucciso sette in un colpo solo?» chiese il gigante.
Il sarto sorrise e rispose:
«Certo! E potrei fare ancora di più.»
Il gigante volle metterlo alla prova e gli disse:
«Se sei così forte, prova a strizzare questa pietra e a farne uscire l’acqua.»
Il sarto prese una mela morbida, la strinse e ne fece uscire il succo.
«Ecco qua!» disse, mostrando il succo della mela.
Il gigante rimase stupefatto.
Allora gli propose un’altra sfida:
«Vediamo se riesci a lanciare una pietra più lontano di me!»
Il gigante lanciò un enorme masso a grande distanza.
Il sarto, invece, prese un piccolo uccello nascosto nella tasca e lo lanciò in aria.
L’uccello, ovviamente, volò via e scomparve all’orizzonte.
Il gigante, sbalordito, pensò che il sarto fosse invincibile e lo lasciò andare in pace.
Le prove del re
Continuando il suo viaggio, il sarto arrivò in un regno il cui re era terrorizzato da due giganti che distruggevano il suo regno.
Quando il re vide la fascia con la scritta «Sette in un colpo», pensò che fosse il guerriero perfetto per sconfiggerli.
«Se riuscirai a liberare il mio regno dai giganti, ti darò metà del mio regno e la mano di mia figlia!»
Il sarto accettò la sfida e si diresse nel bosco dove vivevano i giganti.
Li trovò addormentati sotto un albero.
«Non posso affrontarli con la forza, ma posso usare l’astuzia.»
Raccolse delle grosse pietre e le gettò sopra uno dei giganti.
Il gigante si svegliò e, credendo che fosse stato il suo compagno a colpirlo, lo attaccò con furia.
I due giganti iniziarono a litigare tra loro, e nella lotta si colpirono così violentemente che alla fine si uccisero a vicenda.
Il sarto tornò al castello e annunciò:
«I giganti sono morti!»
Il re, sebbene stupito, non voleva davvero dare la figlia in sposa a un semplice sarto, così gli impose un’ultima prova.
«Devi catturare un cinghiale feroce che sta devastando il regno.»
Ancora una volta, il sarto usò la sua astuzia.
Si addentrò nella foresta e trovò il cinghiale. Poi tese una trappola, attirando l’animale in una capanna e chiudendo la porta dietro di sé.
Tornò al castello e disse:
«Il cinghiale è catturato. Andate a prenderlo quando volete!»
Il lieto fine
Il re non poteva più negare la sua promessa e diede al sarto la mano della principessa e metà del regno.
Ma la principessa non voleva sposare un semplice sarto e cercò di scoprire il suo segreto.
Una notte, mentre il sarto dormiva, lei lo sentì parlare nel sonno:
«Ehi, sarto! Finisci di cucire la giacca!»
La principessa capì che suo marito non era un vero guerriero, ma solo un uomo furbo.
Andò dal padre e gli disse tutto.
Il re, imbarazzato, voleva mandarlo via, ma il sarto, che aveva ascoltato tutto, disse:
«Pensate davvero di poter cacciarmi? Io ho sconfitto giganti, cinghiali e mostri! Posso sconfiggere anche voi!»
Il re e la principessa, ancora convinti che fosse un uomo invincibile, ebbero paura e lo lasciarono governare il regno.
E così il sarto astuto divenne re, dimostrando che con l’intelligenza si può ottenere qualsiasi cosa.
Morale della favola
Questa fiaba ci insegna che l’astuzia e la furbizia possono essere più potenti della forza.
Anche chi è considerato piccolo e insignificante può raggiungere grandi traguardi, se sa usare l’intelligenza e il coraggio.